Teatro

"Sogno di una notte di mezza estate" nell'ambito della rassegna Teatro&Dintorni

"Sogno di una notte di mezza estate" nell'ambito della rassegna Teatro&Dintorni

Associazione Culturale Arte Senza Tempo
in collaborazione con
Teatro della Luna Storta
nell'ambito della rassegna "Teatro&Dintorni"

presenta
Sogno di una notte di mezza estate
di William Shakespeare
Rielaborazione ed adattamento di Tommaso Bernabeo

con Ivan Boragine, Alessio Chiodini, Gabriele Mira-Rossi, Niccolò Tiberi, Elisabetta Piroli, Giulia Idromela, Valeria Passa, Daniele Gemmiti, Domenico Tiburzi, Manuel Melluso, Giusy Grillo, Annalisa Bortoletto, Laura Pettinau, Fabrizio Pocetti

TEATRO DELL'OROLOGIO – ROMA
Via dei Filippini, 17a
27 Maggio 2010
Ore 20,30

La realtà trasfigura nel sogno: solo l’arte e l’amore, nel passaggio non perdono la propria individualità. Una normalità monotona, essenzialmente priva e privata dal sentimento puro dell’armonia insita nella pazzia, meccanizzata in processi e ruote di ciclici noie, robotizzata come un cuore ghiacciato, trova nell’essere libera l’identità perduta, l’arcaicità dell’ignoto e dell’occulto, abbracciata per sfuggire dalla convenzione imposta, dalla guerra contro se stessi, dal rumore dell’imposizione.
Così il sogno di Teseo e Ippolita si trasforma in una danse macabre pornografica, intesa come volontà di volere, essenza tipica dell’egoista ambizioso. L’amore non è amore se non per se stessi: così Teseo, governatore giusto e rispettoso, veste Titania, in un amplesso coreografico mentale che la porta nel sogno ad accettare la propria voglia di ribellione verso Oberon, un’Ippolita stufa di essere l’ambita preda da sposare, la carne da macello con l’abito nuziale. Cosi la vecchiaia di Egeo si trasforma nell’energia travolgente del demone Puck, un trismegisto alchemico folletto che si diverte nel liberare le repressioni degli amanti, così come il vecchio padre di Ermia tende a limitarle. Anche Filostrato, cavaliere ardito e virile, svela nell’animo la propria femminilità perduta, ancestrale, lunare, che lo porta a creare universi magici contenuti in universi sospirati.
In questo incubo occulto, diretto concorrente della tecnologia dell’annientamento creativo, in questa libera loro terra, gli amanti si rincorrono irrequieti, liberando le loro energie primitive, tribali; la loro sessualità repressa dai costumi rigorosamente morali si trasforma in lotta e nudità rigorosamente istintive. La ragione dell’amore imposto dà spazio alla luce saturnina e contemporaneamente solare dell’amore passionale.
Ma non solo la lirica degli amanti sublimi si muove all’interno della scacchiera onirica del potente: anche l’arte viene inglobata, con i suoni terreni. Ma non l’arte dell’immagine viene elogiata in questo Sogno: la passione artistica di ogni essere vivente si traduce in una compagnia di scalcinati, nullatenenti, attaccati alle loro origini con la stessa forza con cui amano Talia. Una compagnia di persone analfabete, che parlano in dialetto, trasformando la loro comicità in una dolorosa constatazione della tragedia in cui vivono: tragedia che si riflette in Bottom , l’attore che ha perso la propria origine per vantarsi del suo essere, che piangerà il suo destino quando verrà tramutato in asino, dando sfogo alla tragicità del comico, reso celebre dal clown.
E’ un gioco di contrasti questo mio sogno, è delicato-inquietante come le dita di un pianista in punto di morte che accarezzano lo strumento per l’ultima volta, è un gioco di chiaroscuri, in cui il bianco si confonde con il nero per creare un grigio grottesco, un calcio alle palle dato da Dio e l’abbraccio di Satana.
Su tutto due grandi attori, un pupazzo e un robot. I due figli del fato che, con i loro movimenti schizofrenici, segneranno le azioni dei personaggi in scena, come una grossa prova da superare, come l’ostacolo per evolvere, com’è la vita e il sonno.
E se questo può sembrarvi criptico, può assomigliare alla parola sfuggente troncata subito da un addio, questa è l’essenza del sogno. E l’anima del sogno di una notte, di mezza estate. (Tommaso Bernabeo)

TOMMASO BERNABEO Inizia la carriera d’attore nel 1995 con la compagnia Teatro P. Vanni di Ortona, con cui realizza spettacoli che variano da Plauto a Pirandello, passando per Agatha Christie, Shakespeare e Macchiavelli.
Si diploma presso la Scuola di Recitazione del Teatro Marrucino, studiando con Sabatino Ciocca ( recitazione e regia), Alba Bucciarelli ( dizione e impostazione della voce), Anna Palmieri ( danza), Franco Becconi ( Canto), Peppino Pezzullo ( canto corale), Paolo Diodato ( mimica), Gianni Gullì ( prefonetica), partecipando agli spettacoli: Donna de Paradiso di Iacopone da Todi e La guerra spiegata ai poveri di Ennio Flaiano, entrambi diretti da Sabatino Ciocca.
Entra come parte integrante della compagnia di prosa del Teatro Marrucino, nei seguenti spettacoli: Canto di Natale di Charles Dickens, La rappresentazione della Passione di De Bartholomeis, la favola del figlio ritrovato adattamento da la favola del figlio cambiato di Luigi Pirandello, Pseudolo di Plauto con gli attori Sebastiano Nardone e Beppe Bisogno, tutti diretti dal regista Sabatino Ciocca. Inoltre, inizia la collaborazione con I guardiani dell’oca , con cui realizza spettacoli di teatro ragazzi.
Segue inoltre lo stage Commedia dell’arte: fisicità e maschere diretto dal maestro Paolo Diodato.

Collaborare con la Compagnia Bersagli Mobili con cui realizza spettacoli di grottesco e commedia dell’arte, che portano alla realizzazione de Il brontolio, adattamento da Quanto costa il ferro di Bertold Brecht con la collaborazione dell’Interplay Quintet Jazz.

Continua la collaborazione con il regista Walter Manfrè, con cui aveva già realizzato La confessione, nello spettacolo Visita ai Parenti, ed è attore in Yerma di Garcia Lorca con la regia di Sabatino Ciocca.
Inoltre continua l’insegnamento con i ragazzi, con cui allestisce Wonderland, e con la neonata Assodeon realizza I raccunti sunate come attore e La favola di amore e psiche come collaboratore.

PRENOTAZIONI ONLINE:
www.teatrosenzatempo.com (si accede dalla Home Page nella sezione Rassegna Teatro&Dintorni)